Ecografia muscolo-tendinea e scheletrica
L'ecografia muscolo-tendinea in ortopedia permette di valutare in modo accurato le strutture muscolari, tendinee e mio-tendinee (parte del muscolo più vicina al tendine).
L'esame ecografico viene eseguito al centro di riabilitazione e fisioterapia di Padova - Rehability Center - dal Dott. Michele Barazzuol.
A cosa serve l'ecografia ortopedica?
L'obiettivo dell'ecografia muscolo-scheletrica è quello di valutare le condizioni delle diverse strutture anatomiche, gli effetti causati da traumi subiti, più o meno recenti, come strappi muscolari, ematomi, contratture, distrazioni, ernie muscolari.
L'ecografia permette anche di monitorare le alterazioni infiammatorie e/o traumatiche dei tendini (per esempio: tendine del bicipite e del quadricipite, tendine d’Achille, ecc.).
L’ecografia muscolo-scheletrica o muscolo-tendinea può essere effettuata con la parte tenuta ferma oppure eseguita con immagini catturate in fase dinamica, durante la contrazione della struttura muscolare. In particolare, nella fase riabilitativa l'ecografia dinamica è importante per valutare la risposta delle fibre alle manovre funzionali.
Ecografia articolare: quando occorre?
L'ecografia muscolo-scheletrica eseguita per la valutazione delle articolazioni, si applica in particolare per lo studio delle cartilagini, delle strutture muscolo-tendinee che compongono l’articolazione e per esaminare il tessuto che riveste le superfici articolari.
Si tratta di un esame assolutamente innocuo, senza alcuna controindicazione, ed è indicato in numerose condizioni cliniche acute o croniche.
L'ecografia muscolo-scheletrica può essere effettuata in questi casi:
- per la ricerca dei possibili effetti di un trauma articolare e muscolare (per es: in caso di versamento articolare, "emartro", versamento fluido ed ematico in caso di frattura)
- per la ricerca di artrosi articolare in presenza di dolore continuo in alcune strutture articolari (per esempio: spalla e ginocchio)
- per valutare tumefazioni articolari o malattie reumatiche (per esempio: ginocchio, spalla, mano, caviglia, piede)
- per studiare le strutture tendinee periarticolari, ovvero le strutture tendinee che compongono l’articolazione, e che sono importanti per la stabilità e la funzionalità.